In Pensieri (Carrozzo M. T.)
E dove andare più quella notte
senza gli occhi del mare e del cielo,
senza più il canto delle stelle
e la voce dei vecchi viandanti
a segnare il cammino perduto?
Dove portare le pietre, scheggiate
dai battiti del nostro cuore impazzito,
dove il deserto dell’anima
che fuggiva davanti alla corsa
dei nostri pensieri taglienti?
Anche la Lira, un giorno sonora, mancava,
finita in un grumo di stelle
– le nostre voci spezzate e tristi
come le sue pendule corde –
e roco si faceva il nostro canto.
Polvere scura ed inutile sparsa in un fiume,
resti adunati in un’antica cometa
caduta anch’essa sull’abbandono della terra;
ultimi gesti delle nostre mani.
Dove correre più quella notte
con il cristallo dei giorni in frantumi
e le vene dei fiumi svuotate del sangue
che nel tempo migliaia di uomini
a vevano con fatica riempite?
Anche le passioni di amanti insaziati
venivano meno nel freddo volo
di ombre e di luci morenti:
a ltro abbraccio essi avevano atteso.
Altre memorie noi speravamo. Sgomenti
a spettavamo il farsi di un’alba benigna.
Umberto Cerio
Larino